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Sogno o son desto?

Di Matteo @ 27/10/2010 - in Recensioni - Commenti (3)

 

- SPOILER -

Sogno o son desto?

Chiedetelo a Christopher Nolan e probabilmente non vi risponderà.

Forse, come fece Ridley Scott per Blade Runner, attenderà trent’anni per spiegare che cosa succede davvero in Inception e, con un bel calcio, strapparci al nostro limbo di congetture.

Ma è davvero così importante?

Prendiamo Blade Runner: Scoprire che Deckard è un replicante cambia in toto la chiave di lettura del film (interpretazione che emerge, guarda caso, grazie ai sogni).

Nolan, probabilmente, non è interessato a spiegarci Inception. Se in Memento tutto si risolveva nell’ultima scena, così come in The Prestige, il regista inglese stavolta ci lascia in sospeso.

E non è difficile pensare che in quella sospensione si celi la premessa su cui poggia l’intera pellicola.

Che siano Cobb o Mal a essere intrappolati nel mondo onirico, poco importa.

La chiave del film, stavolta, è la domanda e non la risposta: che cosa è reale e che cosa non lo è? Pensare a Matrix è naturale, ma Inception si basa su una considerazione ulteriore: c’importa davvero saperlo? Vogliamo davvero strappare il velo di finzione che potrebbe avvolgere le nostre vite?

I personaggi di Nolan non vivono in un’illusione che gli è stata imposta, ma sono essi stessi ad architettare una realtà alternativa migliore o comunque più sopportabile, una ir-realtà che può trasformarsi in un rifugio o in un’infinita caccia all’uomo, unico stratagemma per continuare a dare un senso alla propria vita.

Se a tutte queste domande aggiungete una regia di ferro, potete facilmente intuire come Inception sia un gran bel film.

Non un capolavoro, perché Nolan si dimostra freddo come al solito (Il Ritorno del Cavaliere Oscuro avrebbe esercitato metà del suo fascino, senza il carisma anarchico del Joker), ma l’ennesima ottima prova che, grazie a una sceneggiatura così ben calibrata eppure così “aperta”, non può fare a meno di tenervi occupati parecchie ore a pensare, meditare e arrovellarvi.

Così, anche nella vostra testa, la trottola continuerà a girare.


 

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Commenti

1
Ottima recensione. Film sicuramente godibile ma non privo di scivoloni grossolani... è possibile che per strappare un sorriso al pubblico il regista debba ricorrere a gag della serie: io ce l'ho più grosso del tuo (il mitragliatore)? bellissima la scena nelle nevi ma la sceneggiatura è piena di buchi: tutta la storia di leonardo di caprio omicida che viene espulso dagli stati uniti e poi magicamente riammesso francamente non sta in piedi neanche per un secondo...sembra la trama di una puntata poco riuscita del commissario rex. Inoltre è irritante quanto semplicisticamente venga spiegato il lavoro dell'architetto e le connesse regole psicologiche della "mente". La scena della trottola che non cade era quanto di più prevedibile e accomodante si potesse immaginare per il finale, ho sperato per tutti gli ultimi 15 minuti che non finisse così, ed è finito così. Per concludere ottimo film drammatico e d'azione, ma si ferma lì. Di realmente stimolante e sorprendente dal punto di vista psi


Di Mitch il 28/10/2010 @ 02:39:16

2
(mi sa che ho sforato i 1000 caratteri..) Di realmente stimolante e sorprendente dal punto di vista psico-filosofico non rimane un bel niente di nuovo. Provate a rivederlo senza gli effetti speciali mezzi copiati da matrix: come il cavaliere oscuro senza il joker.


Di Mitch il 28/10/2010 @ 02:42:32

3
Se consideri che è Di Caprio quello che sogna per tutto il film, e non la moglie, la sceneggiatura regge alla grande ; - )


Di MatteoM il 01/11/2010 @ 13:33:14


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